Il Terzo Polo: Trieste al Centro di un'Operazione Finanziaria Rivoluzionaria che Potrebbe Cambiare il Destino di Generali!
2024-11-17
Autore: Giulia
Il recente accordo tra Monte Paschi, Banco Bpm e Anima ha segnato una svolta significativa nel panorama bancario italiano. Con l'acquisizione del 15% ceduto dal Tesoro per 1,10 miliardi di euro, si è creato ufficialmente un terzo polo bancario, sollevando notevoli aspettative per il futuro. Lo Stato ha finalmente alleggerito il proprio bilancio e, grazie a un'intesa con la Commissione europea, la privatizzazione della banca è prevista entro il 2024. La quota di minoranza rimasta è dell'11,2%, garantendo una protezione efficace contro potenziali acquisizioni esterne.
Bpm sta intensificando i suoi sforzi per scalare Anima, utilizzando l'asset appena acquisito per espandere la propria offerta assicurativa attraverso le numerose filiali. Questa manovra strategica non solo riduce i costi, ma aumenta anche la competitività del gruppo, già ben avviato con l'alleanza tra Caltagirone e Del Vecchio, entrambi investitori in Mediobanca e Generali.
Caltagirone e Del Vecchio, protagonisti chiave nel terzo polo, si sono trovati nel mirino di Piazzetta Cuccia, il cuore pulsante di Mediobanca, dove detengono rispettivamente il 19,81% e il 7,76% di Generali. Nonostante la loro significativa partecipazione, la governance della compagnia assicurativa di Trieste non ha mai riconosciuto il peso delle loro azioni. Tuttavia, con la creazione di questo nuovo polo, i loro interessi non possono più essere ignorati.
Il rafforzamento della loro posizione potrebbe tradursi in un'abilità strategica per fare pressioni su Mediobanca durante il rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali previsto per la primavera. Una mossa audace da parte di questi imprenditori potrebbe essere quella di cedere le loro quote a Bpm, permettendo così al CEO Giuseppe Castagna di espandere la partecipazione nella compagnia fino a raggiungere il controllo.
La recentissima operazione è stata, senza dubbio, una manovra sistemica per stabilire un terzo polo bancario a fianco di Intesa Sanpaolo e Unicredit. Si ipotizza che il governo Meloni abbia svolto un ruolo cruciale dietro le quinte della vendita di Mps, scartando inizialmente Unipol come possibile acquirente per favorire Bpm. L'ingresso di partner strategici al di fuori del settore bancario fornisce a Castagna un'opportunità per mantenere il controllo e massimizzare il valore degli asset assicurativi già in portafoglio.
Con gli attuali prezzi di mercato, l'acquisizione delle partecipazioni di Caltagirone e Del Vecchio potrebbe costare a Bpm circa 3,4 miliardi di euro, avvicinandosi a una quota del 30% senza dover lanciare un'Offerta Pubblica di Acquisto. A questo si aggiungono altri 300 milioni per completare l'operazione con Anima e 1,58 miliardi già previsti per le altre scalate, portando il totale a circa 5,3 miliardi. Questo è un investimento impegnativo per una banca con previsioni di utili di 6 miliardi nel quadriennio 2023-2026, ma la formazione del terzo polo potrebbe benissimo ridefinire le strategie di investimento e creare opportunità storiche nel panorama finanziario italiano. Stiamo dunque assistendo all'emergere di un gigante, pronto a prendere il comando del settore assicurativo e bancario!