Le Grandi Aziende Tecnologiche Americane Tornano a DIALOGARE con Trump: cosa Cambierà?
2024-12-13
Autore: Francesco
Giovedì, in un sorprendente ribaltamento degli eventi, Amazon e Meta, la società madre di Instagram, Facebook e WhatsApp, hanno annunciato donazioni da un milione di dollari ciascuna per il fondo dell'inaugurazione del presidente Donald Trump. Questo evento si svolgerà a Washington il 20 gennaio, segnando un ritorno inaspettato alla normalità nelle relazioni tra i giganti della tecnologia e il nuovo inquilino della Casa Bianca.
Storicamente, il rapporto tra Trump e i leader del settore tecnologico è stato complesso e spesso teso. Da quando è nato il suo impero politico, Trump ha criticato pubblicamente le politiche di moderazione dei contenuti delle aziende tecnologiche, accusandole di avere un approccio censorio, in particolare nei confronti dei conservatori. Dall'altra parte, l’amministrazione Biden si è concentrata su questioni come il monopolio e la protezione dei dati degli utenti, contrapponendosi nettamente agli interessi di queste aziende.
Le recenti donazioni di Bezos e Zuckerberg non sono semplici atti di benevolenza. Sono parte di una strategia più ampia in cui i leader del settore tecnologico cercano di stabilire legami più forti con Trump, con l'intento di ottenere vantaggi da potenziali politiche di deregulation. Questi passi sembrano essere anche un tentativo di mitigare gli effetti negativi di politiche che potrebbero essere svantaggiose per loro, come le tariffe commerciali elevate e una concorrenza aggrovigliata.
Gli imprenditori più influenti, come Elon Musk e Marc Andreessen, si sono avvicinati decisamente a Trump. Musk, dopo aver acquisito Twitter e rinominato la piattaforma in X, ha sostenuto attivamente Trump e i candidati Repubblicani, mirando a un ruolo di rilievo nel governo Trump con la direzione di un nuovo ente consultivo. Andreessen, dal canto suo, ha accusato il Partito Democratico di aver esercitato troppe pressioni sulle piattaforme social.
In una nota affascinante, molti CEO della tecnologia, come Tim Cook di Apple e Sundar Pichai di Google, hanno fatto congratulazioni rapide dopo la vittoria di Trump, abbandonando le loro posizioni precedentemente critiche. Pichai dovrebbe visitare il club esclusivo di Trump a Mar-a-Lago, dove gli uomini d'affari spesso si incontrano per discutere di affari e networking.
Jeff Bezos ha anche espresso segnali di avvicinamento a Trump in vista dell’elezione, nonostante le critiche passate alle sue politiche. La reazione di Bezos è stata sorprendente, considerando che Trump ha ripetutamente attaccato Amazon per la sua influenza sui piccoli commercianti. Tuttavia, dopo un tentato attentato contro Trump a luglio, Bezos ha elogiato il candidato per il suo coraggio.
Un altro esempio chiave è Mark Zuckerberg, ora noto per aver smussato le sue critiche a Trump. Nonostante le sue gravi accuse in passato, Zuckerberg ha iniziato conversazioni private con Trump e ha confessato di rimanere deluso da alcune delle decisioni dell'amministrazione Biden sulla moderazione dei contenuti.
La vera domanda rimane: quanto potranno influenzare queste nuove alleanze l'orientamento dell'amministrazione Trump sulle grandi aziende tecnologiche? Con nomine pesanti come Andrew Ferguson e Brendan Carr in posti chiave, le politiche sul controllo delle piattaforme social potrebbero rimanere severamente critiche nei confronti delle big tech.
Il panorama politico e tecnologico si sta rapidamente trasformando e noi saremo qui a seguirne ogni sviluppo! Stay tuned!