Tecnologia

Lexar rivoluziona il lavoro di fotografi e videomaker: scopri Professional Workflow

2024-10-11

Autore: Francesco

Con l'evoluzione delle fotocamere moderne, capaci di catturare immagini a ben 120 fotogrammi al secondo e schede CFe che trasferiscono dati a oltre 3 GB/sec, il focus si sposta verso la post-produzione. Fotografici professionisti e videomaker sanno bene che, tornando a casa da un evento con migliaia di foto RAW o centinaia di GB di girato in 4K e 8K, il vero lavoro inizia ora. Non è raro subire il peso di lunghi trasferimenti per l'editing delle immagini, che possono richiedere molto tempo e attenzione.

Lexar ha recentemente presentato a Milano una soluzione innovativa: il Lexar Professional Workflow, progettato per chi lavora seriamente nel campo della fotografia e del video. Questo prodotto è ora disponibile ed è stato sviluppato pensando ai professionisti e agli appassionati che desiderano ottimizzare il proprio lavoro e ridurre al minimo le operazioni di trasferimento e copia dei file, garantendo un flusso di lavoro il più fluido possibile dalla cattura all'archiviazione.

Il Professional Workflow si presenta con un design modulare, composto da un telaio che può ospitare diverse cartucce: lettori multischeda in vari formati e unità SSD da 2 o 4 TB. Questo setup flessibile è utile sia in studio, dove è possibile utilizzare un telaio con sei slot, sia in esterni, che offre due alloggiamenti.

Il modello per uso in studio è equipaggiato con Thunderbolt 4, consentendo velocità di trasferimento fino a 40 Gbps su quattro degli slot disponibili, mentre gli altri operano a 10 Gbps. Un aspetto chiave è che le cartucce utilizzano una comune connessione USB-C, permettendo di lavorare anche in location. In questo modo è possibile salvare i file direttamente su un SSD esterno e tornare in studio già pronti per la post produzione, senza la necessità di copiare i file.

Il sistema permette di editare direttamente i file sull'SSD stesso, tagliando drasticamente i tempi di copia. Inoltre, se si decide di utilizzare le cartucce SSD per l'archiviazione, si può evitare anche un'ulteriore migrazione dei dati. Anche se i prezzi per questa tecnologia sono elevati (circa 400 euro per un'unità SSD da 2TB), i vantaggi in termini di efficienza e facilità di accesso ai dati giustificano l'investimento per i professionisti.

Il modello per esterni ha due slot e supporta un SSD e un lettore di schede. Mentre si registra, il materiale può essere trasferito direttamente sulla cartuccia SSD, consentendo di avere sempre tutto pronto per la post produzione. Inoltre, è dotato di una batteria esterna, il che rende il Professional Workflow perfetto per l'uso in movimento. Può anche essere collegato a uno smartphone tramite USB-C, e un'app dedicata ti permette di monitorare lo stato delle copie e condividere file direttamente.

Infine, i prezzi al pubblico: il Professional Workflow da studio costerà attorno ai 600 euro, mentre il modello portatile da esterni si aggira sui 150 euro. Le cartucce variano dai 60 euro per le configurazioni dual SD e SD/microSD, fino ai 120 euro per le CFexpress. Gli SSD saranno venduti a prezzi di poco superiori a 400 euro per la versione da 2 TB e circa 600 euro per il modello da 4 TB. È un investimento significativo, ma potrebbe rivelarsi un vero e proprio cambiamento nel lavoro quotidiano di fotografi e videomaker.