Finanze

L'indignazione contro la Ue: Dalla Vecchia scuote il mondo imprenditoriale

2024-10-05

Autore: Matteo

«È frustrante pensare che l'Unione Europea, che dovrebbe essere il nostro sostegno, abbia trascorso gli ultimi anni a nuocere alla nostra industria. Le mie parole possono sembrare forti, ma sono necessarie per svegliare chi di competenza dal torpore in cui si trova». Queste le parole incisive di Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, durante l'assemblea nazionale tenutasi il 4 ottobre a Vibo di Trissino. L'evento ha visto la partecipazione di una significativa schiera di autorità, tra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha preso la parola sul palco.

Dalla Vecchia ha evidenziato a più riprese la sua preoccupazione riguardo al pacchetto di misure proposto dalla Ue per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare la transizione verso veicoli elettrici. Ha sottolineato che il commercio internazionale è in una fase di stagnazione e ha avvertito che l'Italia sta riuscendo a mantenere i propri conti pubblici solo grazie a una bilancia commerciale positiva con l'estero.

Secondo Dalla Vecchia, la Commissione europea ha già causando molti danni e metterà a rischio ulteriormente il settore se non agirà tempestivamente. Sebbene tutti concordano sull'importanza di ridurre l'impatto ambientale, la presidente ha criticato l'approccio «ottuso ed estremista» verso le rinnovabili e l'adozione delle auto elettriche, sostenendo che questa strategia sembra più ideologica che pragmatica e potrebbe mascherare interessi di lobby straniere, in particolare riferendosi alle auto elettriche cinesi e a Tesla, l'azienda americana.

L'intervento di Dalla Vecchia non si limita a un allarme per l'industria automobilistica: esprime anche una preoccupazione più ampia per la capacità dell'Unione Europea di rispondere efficacemente alle sfide ambientali, suggerendo che il continente sta seguendo una rotta pericolosa che potrebbe compromettere la nostra economia nel lungo termine. La sua riflessione invita a una seria revisione delle politiche ambientali per garantire un equilibrio tra sostenibilità e interesse industriale, aprendo un dibattito essenziale per il futuro dell'industria europea.

Quindi, la domanda rimane: l'Unione Europea è pronta a rivedere le sue politiche in favore di un approccio più pratico e sostenibile, o continuerà a seguire una linea ideologica che mette a rischio il futuro dei suoi stati membri?