Gli Stati Uniti hanno ufficialmente annunciato un accordo con il governo iracheno per terminare, entro la fine del prossimo anno, la missione militare della coalizione anti-Isis guidata da Washington. Questo accordo segna un'importante svolta dopo oltre vent'anni di presenza militare americana in Iraq.

Secondo le informazioni fornite, i soldati statunitensi inizieranno a lasciare alcune basi che hanno occupato durante questo lungo periodo. Tuttavia, rimangono aperte a molte domande: quanti dei circa 2.500 soldati attualmente in servizio rimarranno in Iraq? Sarà un ritiro totale o parziale?

Le autorità statunitensi non hanno fornito dettagli specifici riguardo alla quantità di truppe che resteranno nel Paese dopo la conclusione della missione anti-Isis. Il crescente rischio di risveglio dell'Isis dopo il ritiro americano, combinato con la volatilità della situazione politica in Iraq, solleva preoccupazioni sia per la sicurezza nazionale irachena sia per la stabilità nella regione.

Cristiana Giacchetti, esperta di geopolitica del Medio Oriente, spiega: “La conclusione di questa missione potrebbe non significare la fine della minaccia terroristica. Sarà cruciale monitorare i movimenti delle fazioni islamiste radicali che potrebbero cercare di espresso." Ciò rappresenta un importante punto di riferimento per le relazioni bilaterali e potenzialmente cambierà il futuro della sicurezza e della stabilità irachena.