La guerra in Ucraina continua a proseguire senza tregua, portando con sé costi umani e materiali altissimi. Recentemente, Mario Giordano ha condiviso un'analisi di Domenico Quirico su X, sottolineando come l'Occidente stia finalmente affrontando la realtà: "L'impossibilità di vincere in Ucraina ci costringe a riconsiderare la nostra posizione". Le sue parole evidenziano la difficoltà della NATO di compensare la mancanza di forze sul campo da parte dell'Ucraina.

Giordano non ha esitato a dichiarare che questi "tre anni di guerra" sono stati "inutili", domandandosi a quante vite umane sia costata l'ideologia sostenuta dai media e da alcuni commentatori, definiti da lui "eroici combattenti da salotto". Con riferimenti diretti a figure pubbliche come Friedman e Parenzo, il conduttore di Rete 4 ha posto una domanda scomoda: "Qual è il prezzo reale di queste guerre che abbiamo combattuto finora?".

In effetti, mentre le battaglie si intensificano, molte voci si uniscono al coro per chiedere una nuova strategia per la pace. Il conflitto ha già causato la morte di migliaia di soldati e civili, lasciando un paese in rovina e alimentando una crisi umanitaria senza precedenti.

Alla luce di queste considerazioni, il dibattito pubblico si accende: è giunto il momento di dare priorità alla diplomazia anziché a ulteriori militarizzazioni? La voce di Giordano si inserisce in un panorama di crescente sfiducia riguardo le decisioni prese dai leader occidentali, invitando a una riflessione profonda sulle conseguenze di tali approcci.