Michele Padovano racconta 'Innocente': "Il carcere mi ha rubato 17 anni di vita, ma ora guardo avanti!"
2024-12-19
Autore: Francesco
L'ex attaccante della Juventus, campione d'Europa nel 1996, Michele Padovano, ha presentato il suo documentario autobiografico "Michele Padovano - Innocente - 17 anni senza libertà". Questo film, prodotto da Sky, esplora la tormentata vicenda legale che ha distrutto gran parte della sua vita. Con contributi di nomi illustri come Ciro Ferrara, Antonio Conte e Alessandro Del Piero, la storia di Padovano è un viaggio attraverso l'ingiustizia e la speranza.
Dopo la premier al Cinema Massimo di Torino, Padovano, visibilmente commosso, ha condiviso i momenti più difficili della sua esperienza. "Ho visto mio figlio Denis piangere, e questo mi ha distrutto. Questa storia mi ha rubato non solo 17 anni, ma ha segnato profondamente la sua adolescenza".
L'incubo per Padovano inizia nel 2006, quando viene arrestato con l'accusa di finanziamento a un traffico internazionale di stupefacenti. Ricorda di aver vissuto dieci lunghissimi giorni di isolamento nel carcere di Cuneo, senza sapere il motivo della sua detenzione. "A volte la vita ti mette di fronte a prove incredibili, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia".
Uno dei momenti più toccanti è quando riflette sulla scelta di prestare 35.000 euro a un amico d'infanzia, Luca Mosole, che si sarebbe rivelato fatale. "Lo conosco da sempre e non rinnego la nostra amicizia. Tuttavia, ora è meglio che ognuno segua la propria strada dopo questa esperienza".
Nonostante le avversità, Padovano non ha mai pensato di arrendersi. "Sapevo di non aver commesso nulla e ho continuato a combattere per dimostrare la mia innocenza. Ho speso tutto ciò che avevo guadagnato per difendermi, ho venduto case e beni, ma non potevo fare diversamente".
In un passaggio significativo, evidenzia come alcuni amici si siano allontanati durante questa dura prova, mentre altri lo hanno sostenuto. "Fa parte della natura umana, ma non porto rancore", aggiunge con un sorriso.
Un pensiero va a Gianluca Vialli, suo capitano alla Juventus, che ha sempre mostrato grande sostegno. "Era il mio modello. Purtroppo, non ha fatto in tempo a festeggiare la mia assoluzione, ma so che è con me in spirito". Il 13 gennaio, Padovano si riunirà con ex compagni per onorare la memoria dell'amico Berga, un altro grande del calcio.
Su sua moglie Adriana, Padovano non ha parole sufficienti per esprimere la sua gratitudine. "È stata la vera fuoriclasse in questa storia e mi ha aiutato a superare ogni difficoltà. Oggi posso dire di avere tre idoli: Gianluca, e i miei avvocati, Giacomo Francini e Michele Galasso, che sono stati la mia salvezza".
Ora, con il sogno di una vita serena al fianco della sua famiglia, Padovano si sente pronto a ricominciare. "Questi 17 anni sono un capitolo chiuso. Sento di essere in credito con la giustizia e sono contento che qualcosa stia finalmente cambiando. Il calcio rimane la mia vita e non vedo l'ora di esplorare il mio nuovo ruolo come commentatore su Sky. Rivivere la Juventus sarebbe il massimo, ma al momento mi godo questa nuova avventura".
Il documentario sarà disponibile su Sky Sport Uno e in streaming su Now, il 3 gennaio alle 22:15, seguito da un secondo appuntamento il 10 gennaio. La storia di Michele Padovano non è solo un racconto di ingiustizia, ma un esempio di resilienza e speranza per tutti.