Scienza

Microplastiche: stiamo inalando il pericolo, e le conseguenze sono devastanti!

2025-01-05

Autore: Alessandra

Una nuova indagine ha esaminato decine di studi riguardanti la presenza di microplastiche e nanoplastiche nel corpo umano, svelando una preoccupante correlazione tra la loro concentrazione nei tessuti danneggiati e l'insorgere di numerose malattie.

Quest'analisi, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica TrAC Trends in Analytical Chemistry, ha il merito di mappare in dettaglio dove si accumulano le microplastiche all'interno dell'organismo, di chiarire i modi in cui entrano nel corpo umano, e di indicare i gruppi più a rischio e le patologie potenzialmente collegate a questi residui inquinanti.

Un approccio dettagliato. I ricercatori della Zhejiang Agriculture and Forestry University in Cina hanno rivisto i dati di 61 ricerche scientifiche sui micro e nanoplastiche nei tessuti umani, oltre a 840 studi sui meccanismi tossicologici correlati. La prima classe di studi ha utilizzato diverse metodologie microscopiche per identificare i vari tipi di polimeri plastici nei vari tessuti umani, mentre gli studi tossicologici hanno impiegato modelli cellulari o animali per esaminare gli effetti delle microplastiche, inclusi stress ossidativo e reazioni infiammatorie.

Una mappa allarmante. Le micro e nanoplastiche (distinguiamo: le prime hanno uno spessore tra un micrometro e un millimetro, le seconde sono inferiori a un micrometro) sono state rinvenute in vari organi e fluidi corporei: nella pelle, nelle vene e nelle arterie, nel midollo osseo, nel liquido seminale, nell'utero, nella placenta, nei trombi (che ostruiscono i vasi sanguigni), nella saliva, nelle feci, nel fegato e nei calcoli biliari. Ma ciò che è particolarmente inquietante è la loro presenza nel sistema respiratorio, addirittura nel tessuto polmonare e nell'espettorato.

Un clima di pericolo. L'analisi ha evidenziato che le micro e nanoplastiche penetrano nel corpo umano principalmente tramite l'inalazione, con i bambini in età prescolare particolarmente vulnerabili a causa delle loro interazioni con l'ambiente e di un sistema immunitario ancora in fase di sviluppo. Sorprendentemente, si sono riscontrate correlazioni tra l'abbondanza di queste particelle nei tessuti e malattie come le infiammazioni intestinali, la trombosi, il cancro alla cervice e i fibromi uterini.

Le conseguenze sono gravi. Gli studi tossicologici indicano che le microplastichese e le nanoplastiche possono causare stress ossidativo, disfunzioni mitocondriali, attivare risposte infiammatorie e portare alla morte cellulare in vari tipi di cellule. Ciò che desta ancor più preoccupazione è la capacità di queste particelle di attraversare la barriera emato-encefalica, potenzialmente esponendo il nostro cervello a una serie di malattie neurodegenerative. L'ignoto si trasforma in minaccia: un futuro senza plastica è una necessità, non un optional!