Guai in vista per il Milan: il club rossonero ha subito una sconfitta legale e sarà chiamato a risarcire l'ex tesserato Zvonimir Boban.

L’ultimo aggiornamento sulla vicenda riguarda la causa intentata da Boban contro il Milan. La Cassazione ha stabilito che il licenziamento del dirigente croato è avvenuto senza giusta causa, imponendo al club rossonero di riconoscergli un risarcimento economico, somma già prevista a bilancio dal Milan stesso.

Dopo una prima vittoria in tribunale, il Milan si è visto costretto a pagare non solo per il danno patrimoniale legato alla non legittimità del licenziamento, ma anche per il danno d’immagine. Il 10 maggio 2021, la società ha dovuto sborsare circa 5 milioni di euro a favore di Boban.

Successivamente, il Milan ha presentato ricorso in appello, il quale ha confermato che il licenziamento era ingiusto, ma ha escluso il risarcimento per danno all'immagine. Pertanto, sebbene in teoria Boban dovesse restituire circa 1 milione di euro al club, ha deciso di non farlo e ha presentato un ulteriore appello alla Cassazione, la quale ha confermato la decisione dell’appello.

Zvonimir Boban ha recentemente commentato la sua esperienza: “Dopo pochi mesi non avevamo più il sostegno e la fiducia della società, che in quel momento puntava su Rangnick. Il mio licenziamento è avvenuto dopo un’intervista che ha scatenato polemiche. Siamo ancora in tribunale, ma questa è la vita”, ha dichiarato ai microfoni di Radio Deejay lo scorso 5 ottobre, chiarendo così i motivi del suo addio al Milan nel marzo 2020.

Boban, che era tornato al Milan come Chief Football Officer, è stato licenziato dopo soli nove mesi. Questo caso solleva interrogativi sulla gestione interna del club rossonero e mette in evidenza le complesse dinamiche tra società e dirigenti. In un momento in cui il Milan cerca di risalire la china nel campionato, questa vicenda legale si aggiunge alle sfide già presenti, creando ulteriori tensioni all’interno della società.