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Navalny nel suo diario: 'Morirò in carcere'

2024-10-12

Autore: Giovanni

Il dissidente russo Alexei Navalny, noto per essere stato il più importante oppositore politico del presidente Vladimir Putin, esprimeva una profonda disperazione nel suo diario, convinto di non uscire vivo dalla prigione. Questi pensieri emergono dal suo libro di memorie postumo, che sarà pubblicato il 22 ottobre e che contiene anche estratti dal suo diario scritto durante la detenzione.

In un toccante passaggio datato 22 marzo 2022, Navalny scriveva: "Passerò il resto della mia vita in prigine e morirò qui. Non ci sarà nessuno a cui dire addio... Tutti gli anniversari saranno celebrati senza di me. Non vedrò mai i miei nipoti". Il dissidente stava scontando una condanna a 19 anni di reclusione per accuse di "estremismo" in una colonia penale artica.

La sua tragica morte, avvenuta il 16 febbraio a soli 47 anni, è stata denunciata da molti come un omicidio politico voluto dal regime di Putin, suscitando indignazione internazionale.

Arrestato nel gennaio 2021 al suo ritorno in Russia, dopo un episodio di avvelenamento nel 2020 che gli ha lasciato gravi conseguenze, Navalny ha continuato a lottare contro il regime nonostante le avversità.

In un altro passaggio, datato 17 gennaio 2022, il dissidente scrive: "L'unica cosa che dovremmo temere è di consegnare la nostra patria a una banda di bugiardi, ladri e ipocriti". Queste parole, profonde e sincera, riflettono il dolore di un uomo in lotta per la verità.

Inoltre, Navalny racconta della sua salute deteriorata a causa del rigido regime carcerario e dei suoi scioperi della fame. In un estratto del suo diario, descrive: "Oggi mi sento distrutto. Sono andato al bagno, ma non riuscivo a sopportare la doccia calda. Le mie gambe hanno ceduto. Ora è sera e non ho più forze. Voglio solo sdraiarmi e per la prima volta mi sento emotivamente e moralmente a terra".

La pubblicazione del suo libro non solo offre uno sguardo nella vita di un uomo che ha sacrificato tutto per la libertà, ma riaccende anche i riflettori sulle ingiustizie e le repressioni in Russia, facendo riecheggiare l'importanza della lotta per i diritti umani in tutto il mondo.