Finanze

Pagamenti elettronici vs contante: perché la libertà è in gioco

2024-12-02

Autore: Luca

I pagamenti elettronici rappresentano ormai il 40% dei consumi complessivi in valore, con ben 12 miliardi di transazioni ogni anno, ovvero 224 operazioni a testa. Questa crescita si deve anche al fatto che oggi non è più possibile ricevere l’accredito dello stipendio senza possedere un conto corrente. Tuttavia, l’Italia rimane indietro rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea, dove la media di transazioni pro-capite è di 394 all’anno; solo Bulgaria e Romania ci precedono in questa classifica.

Nel primo semestre dell’anno, i pagamenti tramite carta e app hanno raggiunto i 223 miliardi di euro, evidenziando un incremento del 8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il valore medio dello scontrino è calato a 42,80 euro, un chiaro segnale che le alternative al contante vengono utilizzate anche per spese modeste.

Tuttavia, nonostante i vantaggi offerti dai pagamenti elettronici, la loro eventuale imposizione come unico metodo di pagamento è estremamente preoccupante. È fondamentale mantenere la libertà di scelta tra pagamenti elettronici e contante, per evitare situazioni di monopolio che potrebbero portare a costi esorbitanti e inefficienze.

Recentemente, Intesa Sanpaolo ha avuto dei problemi tecnici che hanno impedito a milioni di clienti di accedere ai loro conti online o di utilizzare le app per i pagamenti. Questo episodio ha ulteriormente evidenziato i rischi legati alla dipendenza totale dai pagamenti elettronici. Il malfunzionamento è stato attribuito ai lavori di installazione di tubature per il gas in Svizzera, che hanno impattato la rete di transazioni di Worldline, dimostrando così quanto sia fragile il sistema.

La scomparsa del contante potrebbe metterci in seria difficoltà. In caso di problemi tecnici o attacchi informatici, potremmo trovarci bloccati senza la possibilità di effettuare acquisti o vendite. È un pensiero inquietante, considerando che il denaro contante, nonostante i suoi rischi, offre un insostituibile livello di sicurezza e autonomia. È vero, possiamo perderlo o essere derubati, ma abbiamo bisogno di una rete di pagamenti diversificata per proteggere i nostri diritti e le nostre finanze.

I dati indicano che il trend dei pagamenti elettronici continuerà a crescere, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione. Entro la fine del decennio, i pagamenti in contante potrebbero diventare una rarità. Tuttavia, questa evoluzione non deve tradursi in un monopolio. Dobbiamo garantire che entrambi i sistemi di pagamento possano coesistere, senza imposizioni, per non perdere la nostra libertà e la sicurezza economica. La tecnologia deve essere un alleato, non un dittatore.