Scienza

Perché la classificazione degli uragani è obsoleta e rischiosa: La verità dietro le inondazioni

2024-10-12

Autore: Francesco

Allerta uragano: un appello alle autorità e alla popolazione! L'emergenza legata agli uragani è diventata sempre più critica e le recenti esperienze con eventi come l’uragano Helene, che ha colpito la Carolina del Nord, mettono in luce un problema fondamentale: la classificazione degli uragani non è più sufficiente.

Il caso di Helene ha dimostrato come un uragano possa trasformarsi in un disastro dopo che perde la sua classificazione. Le inondazioni devastanti non sono state valutate adeguatamente, portando a conseguenze letali per molte persone. Carl Schreck, ricercatore dell'Università Statale della Carolina del Nord, ha vissuto in prima persona questa realtà catastrofica e sottolinea l'importanza di considerare non solo la forza del vento, ma anche altri fattori distruttivi come le mareggiate e, in particolare, le inondazioni.

Le statistiche ufficiali rivelano che, negli ultimi dieci anni, il 55% dei decessi legati agli uragani è stato causato da inondazioni, contrariamente alla percezione comune che il vento fosse il principale responsabile. Infatti, su 455 morti attribuite direttamente agli uragani, solo 12% erano attribuibili al vento, mentre il rischio reale è rappresentato proprio dalle forti piogge e dalle conseguenti inondazioni.

Ma cosa sta succedendo? Il cambiamento climatico ha un ruolo cruciale nel modificare il comportamento delle tempeste. La previsione di tempeste sempre più umide e lente suggerisce che i futuri uragani porteranno con sé una maggiore probabilità di inondazioni devastanti, specialmente nell'entroterra.

È evidente che attualmente non abbiamo un sistema efficace e comprensibile per comunicare il reale potenziale distruttivo di un uragano. L'assenza di una scala di valutazione capace di esprimere i rischi associati alle piogge intense è un vuoto che deve essere colmato. Alcuni scienziati, come Schreck, stanno lavorando a nuove metriche per chiarire questo rischio, ma ci sono timori su come rendere tali informazioni accessibili e comprensibili al pubblico.

È giunto il momento di rinnovare il nostro approccio alla classificazione degli uragani. Non possiamo più permettere che un termine come "uragano" faccia sembrare che il pericolo sia minore di quanto possa realmente essere. Esperti e ricercatori sottolineano l'urgenza di ripensare il nostro linguaggio e le nostre categorie quando si comunica un orizzonte di rischi.

La sicurezza della popolazione deve essere la priorità, e per questo dobbiamo agire rapidamente: "Troppe persone stanno morendo a causa della nostra incapacità di adattarci alla realtà di questi eventi estremi!".