Nazionale

Ranucci e Santalucia: chi sono i peggiori dell'era contemporanea?

2024-12-14

Autore: Maria

Ieri, l'Italia ha nuovamente subito le conseguenze di uno sciopero dei trasporti che ha paralizzato le città e complicato la vita di migliaia di cittadini. Tuttavia, i protagonisti di queste azioni, per quanto impattanti, non sembrano più suscitare la stessa attenzione mediatica di un tempo. Nemmeno i giudici del Tar del Lazio, che si sono espressi contro la precettazione, hanno attirato l'interesse; la loro decisione ha aperto le porte a una serrata di ventiquattr'ore.

Terzo posto: Andrea Berta

Al terzo posto di questa settimana troviamo Andrea Berta, noto attivista del centro sociale Django e dell’associazione Caminantes, impegnata nella lotta contro gli sfratti e per il diritto alla casa. Recentemente, Berta ha fatto notizia con un blitz in consiglio comunale di Treviso, durante il quale ha proclamato "Basta persone per strada" accompagnato dallo striscione "Casa, accoglienza e servizi per tutt*". Ma c'è una storia dietro a queste battaglie: Marco Magrin, un inquilino moroso, un tempo abitante di un appartamento di Berta, è stato trovato morto in un garage, colpito dal freddo. Berta, pur dichiarando di non sapere dove fosse Magrin, critica il Comune di Treviso per la situazione. Questo episodio ci ricorda quanto sia facile chiacchierare sulla giustizia sociale, ma quanto sia difficile affrontare le realtà pratiche, specialmente quando si tratta di inquilini morosi.

Secondo posto: Sigfrido Ranucci

Il secondo posto va a Sigfrido Ranucci per il suo servizio controverso su Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura. La scorsa settimana, Ranucci ha trasmesso una telefonata in cui Sangiuliano rivelava alla moglie una presunta relazione extraconiugale. La mancanza di inchieste solide da parte di Report è ormai nota, ma utilizzare tali informazioni per attaccare una persona che non ricopre più ruoli pubblici solleva interrogativi sulla moralità del giornalismo. Se questa è la direzione che sta prendendo l'informazione italiana, ci si chiede quale sia il confine della decenza e dell'etica professionale.

Conclusione

Infine, è fondamentale riflettere su come tali azioni possano danneggiare la fiducia nella giustizia e nell'informazione. Ricordiamo anche figure storiche come Enzo Tortora, che hanno subito ingiustizie e stigmatizzazioni senza scuse: è tempo di imparare dagli errori del passato anziché ripeterli.