Intrattenimento

Saviano, Moretti, Amadeus: Il Disastro Totale dei "Fenomeni" della TV

2024-09-26

Autore: Giovanni

Introduzione

Riempiono le pagine dei giornali, ma svuotano i teleschermi. Stiamo parlando dei tele-narcisisti del panorama televisivo italiano. Alcuni, come lo scrittore Roberto Saviano, continuano a lamentarsi di una presunta censura che li circonda, mettendo in discussione la libertà di espressione. Amadeus, noto conduttore, lamenta addirittura il non essere stato salutato dopo aver firmato per un altro canale, mostrando segni di dispiacere. Dall'altra parte, il regista Nanni Moretti chiede regole meno severi per il finanziamento pubblico del cinema, facendo eco a un malcontento più ampio nel settore.

Saviano e la Censura

Recentemente, Saviano ha lanciato un sondaggio tra i suoi seguaci, suggerendo di spostare la trasmissione "Insider" su YouTube invece che sulla Rai, poiché afferma che la Rai ha ‘censurato’ il programma per un anno. Tuttavia, ironicamente, la trasmissione continua ad andare in onda: l'ultima puntata del 23 settembre ha registrato un umiliante 3,38% di share, corrispondente a soli 607.000 spettatori. Questo risultato mette in discussione il valore del suo appello e della sua influenza.

Amadeus e il Crollo degli Ascolti

Amadeus, dopo un inizio discreto con il programma 'Chissà chi è' sul Nove, ha visto un clamoroso crollo il 24 settembre, con solo 734.000 telespettatori e uno share del 3,6%. Nel frattempo, il suo rivale Stefano De Martino, subentrato al timone di 'Affari tuoi' su Raiuno, gode di un successo crescente, toccando 5.317.000 spettatori e il 25,5% di share nella stessa serata.

Moretti e il Leone d'Oro

Infine, Nanni Moretti ha recentemente ricevuto il Leone per il miglior restauro alla Mostra del Cinema di Venezia, un riconoscimento non da poco. Tuttavia, il suo ultimo film, 'Il sol dell'avvenire', trasmesso su Raitre, ha raccolto solo 431.000 spettatori e un misero 2,3% di share. Un dato che mette in evidenza la crisi di interesse nei confronti di questi “fenomeni” televisivi che, pur essendo sempre nel discorso pubblico, non riescono a attrarre il pubblico.

Conclusione

Questi sono i risultati dei personaggi di cui “tutti parlano”. Ma chi è davvero “tutti”? Boh.