Schillaci: "Pronto soccorso in crisi, la risposta è sul territorio. Anche i cittadini devono cambiare"
2024-12-05
Autore: Chiara
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha lanciato un allarme riguardo alla crisi che attanaglia i pronto soccorso italiani, annunciando che tutte le Case di comunità saranno operative entro il 2026. Secondo il ministro, queste strutture rappresenteranno una svolta fondamentale, offrendo un'alternativa concreta ai pronto soccorso, dove i cittadini si recano spesso anche per malanni lievi. Questo porta a lunghe attese e affollamenti, complicando la situazione per chi ha realmente bisogno di cure urgenti.
Schillaci ha evidenziato che il problema è il risultato di una carenza di riforme nella medicina territoriale, un'eredità lasciata dalle precedenti amministrazioni. "Se i cittadini non trovano risposte sul territorio, si dirigeranno verso i pronto soccorso", ha spiegato. La causa dell'alto numero di accessi inappropriati è anche culturale, poiché molti cittadini continuano a considerare i pronto soccorso come prima opzione per ogni problema di salute.
Riguardo alle lunghe attese nei pronto soccorso, Schillaci ha definito la situazione attuale come "il peggior biglietto da visita" del servizio sanitario nazionale, sottolineando l'importanza di un'assistenza domiciliare potenziata per gli anziani. Ha inoltre confermato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede di aumentare del 10% il numero di over 65 assistiti a casa, un obiettivo già in parte raggiunto con l'8% attuale.
Le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità avranno un ruolo cruciale, con il pieno funzionamento previsto per il giugno 2026. Schillaci ha anche assicurato che sono già stati stanziati fondi per assumere il personale necessario al loro funzionamento, con 250 milioni di euro allocati per il 2025 e 350 milioni per il 2026.
In Emilia-Romagna, si stanno sperimentando i Centri di Assistenza Urgenza (Cau), che potrebbero servire come modello per alleviare la pressione sui pronto soccorso. Il ministro ha affermato che il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale nelle Case di Comunità sarà fondamentale per fornire assistenza adeguata ai cittadini.
Schillaci ha anche parlato della fuga di medici e infermieri dai pronto soccorso, promettendo misure per rendere nuovamente attrattivo il loro lavoro. Ciò include l'aumento delle indennità e delle retribuzioni per i giovani specializzandi che sceglieranno l'emergenza-urgenza.
Le aggressioni contro professionisti della salute continuano a essere un problema, nonostante le nuove normative. Schillaci ha ribadito che è necessaria una modifica culturale, affinché i cittadini comprendano che aggredire un medico o un infermiere è un atto contro la propria salute. Queste problematiche richiedono dell'attenzione e azioni continue per garantire un servizio sanitario di qualità e proteggere il personale sanitario, chiamato a affrontare emergenze ogni giorno.