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Shell Sospende il Progetto di Idrogeno Blu: La UE Punta sull'Idrogeno Verde

2024-09-27

Shell ha ufficialmente sospeso il suo progetto di idrogeno blu a Aukra, in Norvegia, a causa della mancanza di domanda per questa soluzione a basse emissioni di carbonio. Questo progetto ambizioso, che doveva essere sviluppato in collaborazione con i partner Aker Horizons e CapeOmega, aveva l'obiettivo di produrre 1.200 tonnellate di idrogeno al giorno entro il 2030, evitando così circa 4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.

Tuttavia, un rapporto di S&P ha rivelato che Shell non ha trovato "un'adeguata attrazione di mercato" per giustificare il supporto finanziario necessario per una proposta di gasdotto dedicato al trasporto dell'idrogeno dalla Norvegia alla Germania. Questo episodio mette in evidenza la necessità di regolamenti più chiari rispetto al mercato dell'idrogeno, se non si vuole che gli investimenti rimangano in stallo.

IDROGENO BLU: UNA SOLUZIONE SOTTO OSERVAZIONE

Nel 2022, il governo norvegese aveva incaricato la Gassco di condurre uno studio di fattibilità per esplorare le potenzialità del trasporto dell'idrogeno verso la Germania. La relazione finale ha suggerito che l'idea era tecnicamente realizzabile, ma con importanti limitazioni.

La partnership per il progetto Aukra non è stata rinnovata, e sia Shell che Aker Horizons hanno comunicato la loro intenzione di abbandonare definitivamente il progetto. Aker Horizons ha confermato che, alla luce delle valutazioni di Equinor, le condizioni attuali non sono propizie per grandi investimenti nell'idrogeno blu, visto che le aziende europee sembrano sempre più inclini a investire nell'idrogeno verde.

UN EVEN-TO SOSTENIBILE: L'IDROGENO VERDE PREVALENTE

L'Unione Europea continua a posizionarsi a favore dell'idrogeno verde, nonostante l'idrogeno blu sia generalmente considerato meno costoso da produrre. Infatti, nel 2021, una proposta di finanziamento per il PNRR legata all'idrogeno blu è stata rigettata proprio per mancanza di sostenibilità. Gli esperti della Commissione Europea hanno confermato il sostegno esclusivo agli interventi basati su idrogeno verde, giustificando come le emissioni di CO2 generate dal processo di produzione dell'idrogeno blu siano superiori rispetto a quelle generate dall'idrogeno verde.

L'idrogeno blu, prodotto a partire da fonti fossili e sottoposto a processi che rilasciano CO2, deve essere catturato e stoccato per minimizzare l'impatto ambientale, mentre l'idrogeno verde è ottenuto tramite elettrolisi dell'acqua, senza alcuna generazione di emissioni inquinanti. Al momento, i regolamenti dell'UE per l'idrogeno verde sono già ben definiti e forniscono chiarezza agli investitori; tuttavia, manca ancora una norma univoca per l'idrogeno blu.

I COSTI DI PRODUZIONE

Secondo S&P Global Commodity Insights, il costo di produzione dell'idrogeno verde tramite elettrolisi alcalina in Europa è stimato attorno a 5,80 euro/kg, mentre l'idrogeno blu, prodotto attraverso il reforming del metano, è di circa 2,68 euro/kg. Questa significativa differenza di costo spinge le aziende verso investimenti più sostenibili e ambientalmente favorevoli.

Nel frattempo, Aker Horizons ha annunciato che indirizzerà i suoi sforzi verso progetti di idrogeno verde e ammoniaca, come il nuovo impianto da 600 MW a Narvik, che permetterà di esportare il prodotto via mare, segnando un deciso spostamento verso soluzioni più sostenibili.