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Siria: la caduta di Assad e il futuro dei ribelli. Aggiornamenti Shock!

2024-12-15

Autore: Marco

Negli ultimi giorni, oltre 60 attacchi aerei israeliani hanno devastato siti militari in tutta la Siria, a meno di una settimana dalla caduta di Bashar al-Assad. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, sono stati registrati 61 raid in meno di cinque ore sabato sera. Israele sta intensificando le sue operazioni aeree, concentrandosi su tunnel sotterranei che contengono missili balistici. Dall'8 dicembre, giorno della caduta del regime di Assad, si stima che ci siano stati 446 attacchi aerei israeliani.

Il nuovo governo siriano, sotto la guida del leader jihadista Abu Muhammad al-Jolani, ha annunciato l'intenzione di organizzare elezioni nel prossimo futuro. Questo sviluppo è cruciale per la stabilità della regione. Nel frattempo, la Russia continua il suo ritiro dalla Siria, mettendo in discussione l’equilibrio dei poteri nella regione. Le trattative tra Mosca e il nuovo governo siriano sono in corso, ma secondo una fonte russa, "per il momento non ci ritireremo".

La Turchia si sta affermando come un attore chiave nel futuro della Siria. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che la Turchia rappresenta "un porto sicuro" per i siriani e ha riaperto la sua ambasciata a Damasco, promettendo supporto al nuovo governo di transizione per garantire l'integrità territoriale della Siria e combattere la minaccia terroristica.

In un contesto delicato, l’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, è appena arrivato a Damasco, ma il suo programma rimane non rivelato. Pedersen ha ex pressato l’importanza di una transizione "inclusiva" per evitare il ritorno a un conflitto civile. In Giordania, durante una riunione con diplomatici americani, arabi, europei e turchi, è emerso che il processo di transizione dovrà essere guidato dai siriani stessi.

La Turchia ha anche espresso la sua disponibilità a fornire addestramento all'esercito siriano, se richiesto dal nuovo governo. Tuttavia, la situazione rimane complessa, poiché Erdogan ribadisce la sua linea di tolleranza zero nei confronti delle milizie curde di YPG.

Un altro aspetto preoccupante è il pericolo rappresentato dalle munizioni inesplose lasciate dal conflitto. L'organizzazione Halo Trust ha lanciato un allarme sulla presenza di ordigni pericolosi in tutto il Paese, che minacciano i siriani che tornano alle loro case dopo anni di conflitto.

Il clima di festa nelle strade di Damasco si è stemperato con la ripresa della vita quotidiana. Gli studenti sono finalmente tornati a scuola, ma solo il 30% ha partecipato alle lezioni iniziali. Si prevede che il tasso di partecipazione aumenti gradualmente nei prossimi giorni. Tuttavia, la vita continua a essere segnata da interruzioni di corrente e difficoltà quotidiane.

Con Israele che attua una serie impressionante di attacchi aerei, la situazione si fa sempre più tesa. I raid di ieri hanno colpito anche depositi di munizioni e sistemi di difesa aerea, lasciando un clima di incertezza e preoccupazione tra i cittadini siriani e tra i leader regionali.

In questo tumultuoso panorama, il leader jihadista al-Jolani ha promesso che i curdi saranno parte integrante della nuova Siria, ma scopriremo solo dopo se queste promesse si tradurranno in realtà inconsuete e quanto sarà difficile il processo di riconciliazione tra i diversi gruppi etnici e politici nel Paese.