Nei giorni scorsi, Stellantis ha annunciato misure drastiche per affrontare la crisi che sta colpendo il settore dell'automobile. Secondo quanto riportato dal noto quotidiano economico francese Les Echos, le previsioni di produzione per i siti in Francia sono state abbassate in modo significativo per il 2024. Si stima che le fabbriche del gruppo franco-italiano produrranno solo 605.000 veicoli quest'anno, un notevole calo rispetto ai 766.000 previsti alla fine dell'anno scorso, equivalente a un -20%.

Particolarmente colpite sono le fabbriche di Mulhouse, dove la produzione di modelli come la Peugeot 308 e 508, oltre alla DS 7 E-Tense, è prevista scendere del 22%. Anche l'impianto di Hordain, che si occupa della produzione di veicoli commerciali, attraversa una crisi simile con perdite del 22%.

Queste cifre tragiche riportano Stellantis ai livelli di produzione del 2021, un anno segnato da gravi carenze di semiconduttori. È importante sottolineare che il livello più basso di produzione è stato registrato nel 2020, durante la pandemia, con 591.000 veicoli prodotti. Secondo Les Echos, "salvo il periodo della pandemia, i volumi francesi dell'ex PSA non erano mai stati così bassi nel 21° secolo".

La situazione si aggrava ulteriormente con l'annuncio della chiusura dello stabilimento di Luton, in Gran Bretagna. La produzione di veicoli commerciali leggeri a marchio Vauxhall sarà trasferita a Ellesmere Port, con un investimento di 50 milioni di sterline (60 milioni di euro). Quest'operazione mette in pericolo oltre mille posti di lavoro, e sono già in corso trattative con i sindacati e i lavoratori.

La questione solleva interrogativi sul futuro del settore automobilistico in Europa, dove molte aziende stanno lottando per adattarsi a un mercato in continua evoluzione. Con l'aumento della domanda di veicoli elettrici e le pressioni per implementare pratiche sostenibili, Stellantis dovrà trovare soluzioni efficaci per affrontare queste sfide mentre naviga attraverso un periodo di incertezze economiche.

In un contesto più ampio, la crisi di Stellantis potrebbe essere solo la punta dell'iceberg, e le aziende del settore automotive devono prendere misure decisamente proattive per evitare di cadere in un ciclo di declino.