Finanze

Superbonus Lazio: la legge sblocca-crediti della destra è un clamoroso fallimento! Le imprese restano in difficoltà

2024-10-05

Nel Lazio, si stima che ci siano circa quattro miliardi di euro di crediti fiscali congelati, connessi ai lavori di Superbonus 110%. Questi crediti non vengono riconosciuti alle imprese a causa del divieto imposto dal ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti, tramite il decreto legge numero 16 del 2023. Nonostante un tentativo da parte della Regione, governata dalla destra, di "aggirare" questa situazione attraverso una legge ad hoc proposta dai Fratelli d'Italia, i risultati sono stati disastrosi, come confermato dalla stessa amministrazione regionale.

La legge sblocca-crediti del Lazio, introdotta nel 2023, ha tentato di affrontare la questione, ma non ha fornito le soluzioni necessarie. L'assessore al Bilancio Giancarlo Righini ha recentemente illustrato in commissione Trasparenza quanto avvenuto dall'entrata in vigore di questa legge. Il contesto è chiaro: il Governo Meloni ha deciso di limitare gravemente la circolazione dei crediti fiscali legati al Superbonus, iniziativa che risale al Governo Conte nel 2020.

Fino a quel momento, le imprese avevano la possibilità di cedere i loro crediti a banche e amministrazioni, ma ora, con il blocco deciso dallo Stato, si trovano intrappolate in una spirale di debiti senza speranze di risoluzione. Ben 25 miliardi di euro di crediti fiscali in tutta Italia sono rimasti immobilizzati, e nel Lazio la situazione è ancor più drammatica, con quattro miliardi di euro intrappolati.

In lettera, il capogruppo di FdI Daniele Sabatini aveva dichiarato che la proposta di legge era solo un "segnale di fiducia" per chi è stato bloccato dai crediti incagliati. Tuttavia, la realtà è ben diversa: il tentativo è naufragato per mancanza di sostegno e fiducia da parte degli istituti bancari.

La Regione Lazio ha cercato di usare Cotral SpA, alla ricerca di un modo per venire incontro alle esigenze delle imprese, proponendo 40 milioni di euro come garanzia per sbloccare i crediti fiscali. Tuttavia, la totale indifferenza delle banche, che non hanno risposto nemmeno a un appello lanciato a sette istituti selezionati, ha ostacolato completamente il piano. Solo UniCredit ha partecipato, spiegando le ragioni dell'inattività: la mancanza di un impegno a lungo termine da parte di Cotral non garantiva assolutamente la copertura necessaria.

In aggiunta, la Regione ha affrontato grosse difficoltà nel creare una piattaforma digitale utile per le aziende attraverso LazioCrea. Nonostante le intenti, la convenzione necessaria per l'uso della piattaforma 'SiBonus' non è stata mai conclusa, portando a un uso inefficace delle risorse disponibili.

Righini stesso ha ammesso che le prospettive di attuazione della legge attuale sono pessime, suggerendo che la soluzione potrebbe passare attraverso modifiche richieste dal Governo. D'altro canto, l'opposizione, con Valeriani del PD in testa, sottolinea che i segnali di inefficacia erano evidenti sin dall'inizio, laddove è assurdo pensare di risolvere una questione di questa portata con un budget così esiguo.

Gli imprenditori nel Lazio, già in emergenza, continuano a chiedere chiarezza e misure efficaci, mentre la proposta di abrogazione della legge è già sulla tavola. Ma Sabatini, non convinto della necessità di un'abolizione, sostiene che la situazione normativa deve ancora evolversi.

In questo contesto, il Superbonus, che dovrebbe rappresentare un'opportunità per la ripresa economica, si trasforma in un incubo per le aziende, che rimangono ferme al palo senza alcuna via d'uscita.