Scienza

Un Trattato Internazionale Contro le "Armi Autonome Letali": La Battaglia per un Futuro Sicuro

2024-10-11

Autore: Marco

Nel 1950, il celebre scrittore di fantascienza Isaac Asimov immaginava un futuro dominato dalla robotica, proponendo la sua "prima legge della robotica": "Un robot non può recare danno agli esseri umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri umani ricevano danno." Oggi, quella visione sembra più attuale che mai, poiché il mondo si confronta con una crescente militarizzazione delle tecnologie autonome.

Da anni, i ricercatori nel campo militare stanno sviluppando sistemi d'arma letali autonomi (LAWS), in grado di identificare e colpire obiettivi senza l'intervento umano. Film come "Terminator" hanno reso popolare l'idea di cyborg assassini, mentre la campagna internazionale "Stop killer robots" sta spingendo per un trattato che possa regolamentare l'uso di tali tecnologie, un'iniziativa supportata da oltre 250 organizzazioni della società civile.

Oggi, il tema è al centro del convegno "Intelligenza delle macchine e follia della guerra: le armi letali autonome", che si tiene alla facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, a Roma. Organizzato da Archivio Disarmo e Rete Italiana Pace e Disarmo, in collaborazione con Amnesty International, la Croce Rossa Italiana e altri, l'evento mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull'urgenza di una regolamentazione internazionale. Tra i relatori c'è anche Peter Asaro, una figura chiave nella campagna Stop killer robots.

Una delle principali richieste è l'approvazione di una risoluzione alle Nazioni Unite per un trattato vincolante sulle armi autonome. L'Austria è in prima linea in questa causa, sostenuta da 164 paesi durante la recente sessione di ottobre 2023, ma con controindicazioni da paesi come Russia, India e Cina, che si sono astenuti o sono contrari.

L'Italia, da parte sua, ha dimostrato un impegno concreto, come confermato dall'incontro del presidente Sergio Mattarella con i promotori del convegno. Anche Papa Francesco ha esortato a una regolamentazione delle LAWS, sottolineando la necessità di riflessioni urgenti su questi sviluppi militari durante il G7 di giugno in Puglia.

Il professor Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo, avverte che l'intelligenza artificiale presenta potenzialità enormi, ma anche gravi rischi, soprattutto in ambito militare. Le armi autonome potrebbero semplificare il processo decisionale nei conflitti, eludendo la responsabilità delle perdite umane. La visione di "perdite zero" è, secondo Battistelli, un'illusione pericolosa.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, concorda sul fatto che il ritardo normativo sia allarmante. Fino a oggi, la legislazione europea è stata poco incisiva; ora c'è l'opportunità di dare seguito a una prima risoluzione dell'Assemblea NU e di lavorare verso un trattato vincolante per prevenire la proliferazione di armi autonome.

In conclusione, la questione delle armi autonome è una questione cruciale del nostro tempo, con impatti che vanno ben oltre l'ambito militare. È fondamentale riflettere su chi avrà la responsabilità di queste decisioni e su come prevenire che tali tecnologie cadano nelle mani sbagliate. La creazione di un trattato internazionale non è solo una questione di regolamentazione, ma una questione di etica e di responsabilità verso le generazioni future.