Finanze

Crisi dell'Auto: Ministro Urso Svela: “Il Green Deal è una Follia!”

2024-12-12

Autore: Giovanni

Il mercato delle auto sta attraversando una crisi profonda, con conseguenze devastanti per numerosi settori ad esso legati. Individuare una causa definitiva è complesso, ma la pandemia ha avuto un impatto significativo. I dati parlano chiaro: il mercato automobilistico ha registrato un forte calo rispetto ai livelli pre-Covid. I lockdown hanno portato a un aumento dei costi delle materie prime, aggravato anche da conflitti geopolitici, e a una riduzione del potere d'acquisto dei consumatori.

A questa situazione si aggiunge l'avanzamento della transizione ecologica nel settore automobilistico, con i produttori che si affrettano a modificare la loro offerta verso veicoli a zero emissioni. Il focus sull'elettrico è predominante, ma anche l'idrogeno e altri carburanti alternativi stanno guadagnando attenzione. Tuttavia, questo cambiamento comporta costi di sviluppo notevoli, che le case automobilistiche tentano di recuperare alzando i prezzi delle vetture, portando così a una frenata negli acquisti da parte dei consumatori.

Il ministro Adolfo Urso ha sollevato il sipario su questi problemi durante l'assemblea dell'Anfia, denunciando come le pressioni dell'Unione Europea sui produttori stiano costringendo le aziende a chiudere stabilimenti e a licenziare personale, affermando: “L'UE obbliga le industrie a produrre e vendere meno auto endotermiche. Questa è la follia del Green Deal.” La sua critica accende un dibattito cruciale sulle politiche europee riguardanti le auto ad emissioni zero, che nel 2035 dovranno dominare il mercato.

Ma cosa riserva il futuro? Pur riconoscendo l'obiettivo di raggiungere il 100% di auto a emissioni zero entro il 2035, Urso invita a riflettere sull’adeguatezza di sanzionare i produttori che continuano a realizzare veicoli endotermici, i quali ancora riscuotono un certo favore tra i consumatori. Il timore è che, nel tentativo di conformarsi alle nuove normative, si possa assistere a una vera e propria strage di marchi automobilistici, con lavoratori lasciati a casa senza alcuna prospettiva.

In un contesto così instabile, emerge la necessità di una maggiore flessibilità politica e di una strategia che contempli una transizione graduale, affinché il settore automotive possa riprendersi e adattarsi senza subire collassi drammatici.