Finanze

Il Regno Unito dice addio al carbone: una svolta storica nell'energia elettrica

2024-09-30

Autore: Alessandra

Un addio storico al carbone

Oggi, lunedì 30 settembre, segna un punto di svolta storico: il Regno Unito chiude ufficialmente l'ultima centrale a carbone ancora operativa nel paese, Ratcliffe-on-Soar, situata nei pressi di Nottingham. Questa centrale ha una lunga storia che risale al 1882, anno in cui il Regno Unito divenne il primo paese al mondo ad avviare una centrale a carbone. Gli ultimi 170 lavoratori dell'impianto assisteranno allo spegnimento definitivo da una sala di controllo, trasmesso in diretta streaming, un commovente addio a un'era che ha caratterizzato il paesaggio energetico britannico per oltre un secolo.

Il carbone e il cambiamento climatico

Il carbone, noto per essere il primo combustibile fossile utilizzato durante la Rivoluzione Industriale, è anche uno dei più inquinanti. La combustione del carbone emette enormi quantità di anidride carbonica (CO2) – il gas serra principale responsabile del cambiamento climatico – insieme a sostanze tossiche per la salute umana. Negli ultimi anni, molti paesi, compresa l'Italia, hanno avviato piani per eliminare gradualmente le centrali a carbone. Nel 2016, il governo britannico aveva fissato l'obiettivo di interrompere la produzione di energia da carbone entro il 2025, anticipato di un anno durante il vertice climatico COP26 a Glasgow.

La popolazione e la crisi energetica

Nonostante il piano iniziale prevedesse la chiusura della centrale nel 2022, la crisi energetica scaturita dall'invasione russa dell'Ucraina ha costretto la compagnia tedesca Uniper, proprietaria dell'impianto, a posticipare lo spegnimento. A partire da ottobre, inizierà la fase di dismissione dell'impianto, un processo che richiederà due anni e porterà alla riassegnazione dei lavoratori ad altre strutture del gruppo.

La situazione in Italia

In Italia, la situazione è diversa: ci sono ancora quattro centrali a carbone attive. Gestite principalmente da Enel, includono la centrale di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, la centrale "Federico II" di Brindisi e la centrale "Grazia Deledda" a Portoscuso, in Sardegna. Anche se nel 2021 è stata dismessa la centrale "Eugenio Montale" a La Spezia, si prevede che altre chiudano entro il 2027, con un piano governativo già delineato.

Il futuro dell'energia elettrica

Nonostante il carbone rappresenti solo il 5% della produzione elettrica italiana nel 2023, altri paesi europei come la Germania dipendono ancora molto da questo combustibile. A livello globale, ben il 35,5% dell'energia elettrica è prodotta da carbone, con paesi come Cina, India, Stati Uniti e Giappone che insieme generano oltre tre quarti dell'elettricità mondiale da questa fonte.

Conclusione: un passo verso la sostenibilità

La prima centrale a carbone del Regno Unito, operativa dal 12 gennaio 1882, non solo ha rivoluzionato l'approvvigionamento energetico, ma ha anche contribuito a plasmare le città moderne, illuminando Londra. Oggi, con la chiusura di Ratcliffe-on-Soar, il Regno Unito segna un importante passo verso la sostenibilità e il futuro delle energie rinnovabili, un esempio che potrebbe ispirare altre nazioni a intraprendere un percorso simile. Resta da vedere quale sarà il futuro energetico globale, ma la transizione verso fonti più pulite è ormai imperativa.