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«La amo, ho ucciso io la mia bambina»: il terribile destino di Sara Sharif, 10 anni

2024-10-14

Autore: Luca

«La amo, ma l'ho picchiata troppo ed è morta». Queste parole inquietanti sono state trovate su un biglietto scritto dal padre di Sara Sharif, una bambina di soli 10 anni, il cui corpo è stato tragicamente scoperto nell'agosto scorso in una casa abbandonata a Woking, nel Regno Unito. Quando le autorità hanno trovato il corpicino di Sara, con origini che mescolano il Berkshire, la Polonia e il Pakistan, sono rimasti sconvolti dai segni di maltrattamento visibili sul suo corpo.

L'autopsia ha rivelato una realtà raccapricciante: per settimane, Sara era stata legata a un termosifone e aveva subito atrocità da parte di un familiare. I segni di morsi evidenti su gambe e braccia raccontano una storia di violenza inaudita. Ma il peggior danno era rappresentato dalle gravi ferite al cranio, che hanno portato a una conclusione tragica. Inoltre, l'ustione causata da un ferro da stiro sulla natica della bambina ha messo in luce le brutalità di cui era vittima.

Le indagini hanno portato alla luce una serie di abusi sistematici e trascuratezze da parte degli adulti responsabili della sua cura. La comunità e le autorità locali sono rimaste scosse da questa scoperta, e molti si interrogano su come una simile atrocità possa verificarsi in una società che dovrebbe proteggere i più vulnerabili. La storia di Sara deve servire da monito affinché venga effettuata una vigilanza maggiore sui segnali di abuso e maltrattamento, affinché nessun altro bambino debba subire lo stesso destino.