Finanze

La Confusione del Governo su Chi Vuole Acquistare Banco BPM

2024-12-10

Autore: Marco

La recente decisione della grande banca francese Crédite Agricole di aumentare la propria partecipazione in Banco BPM, la quinta banca italiana per capitalizzazione, ha sollevato molte domande non solo sull’andamento del mercato bancario, ma anche sull’atteggiamento del governo italiano. Sebbene l'attuale amministrazione si presenti come la più nazionalista della storia recente, sembra tollerare il crescente coinvolgimento di una banca straniera in una delle principali istituzioni italiane, il che suscita grande preoccupazione.

Meno di due settimane fa, Banco BPM è diventata oggetto di un tentativo di acquisizione da parte di Unicredit, la seconda banca italiana. Questa mossa ha innescato una reazione significativa da parte del governo, con il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha minacciato l’uso del golden power, per bloccare potenziali operazioni considerate strategiche per la sicurezza nazionale. Tuttavia, il governo ha mostrato un atteggiamento diverso nei confronti dell’offerta di Crédite Agricole, che mira ad aumentare la sua partecipazione dal 9,9% al 15,1%, per poi arrivare addirittura a un 19,9%.

La situazione diventa più complessa quando si considera che il governo è a conoscenza delle intenzioni di Crédite Agricole e ha persino avallato il suo piano. Gli stessi dirigenti di Banco BPM avevano interpretato l’offerta di Unicredit più come una mossa per ostacolare l’espansione di Crédite Agricole piuttosto che un tentativo di salvaguardare il patrimonio nazionale. Le critiche al tentativo di Unicredit sembrano, quindi, basate su motivi totalmente diversi, relativi alla vendita di Monte dei Paschi di Siena (MPS).

Questa operazione è stata vista come fondamentale per il governo, che punta a una privatizzazione che potrebbe raccogliere fino a 20 miliardi di euro entro il 2026. La speranza è di creare un “terzo polo” bancario che possa competere con i colossi Intesa Sanpaolo e Unicredit. Se Unicredit dovesse acquisire Banco BPM, il potenziale di creare questo polo sarebbe sostanzialmente compromesso.

Ci sono anche speculazioni su altre alleanze, come una possibile fusione di MPS con BPER o UNIPOL, aziende considerate più vicine al centrosinistra, il che potrebbe CMportare a un significativa porzione del mercato bancario con una connotazione politica.

Crédite Agricole, dal canto suo, potrebbe anche piano strategicamente una contromossa suddividendo la rete filiali del Banco BPM e ottimizzando una penetrazione più profonda nel mercato del risparmio gestito. Infatti, l'acquisizione dell’Anima Sgr, la più grande società italiana di gestione del risparmio, da parte di Banco BPM è già in corso e potrebbe avvenire rapidamente.

Il capovolgimento della situazione mostra che mentre il governo italiano cerca di costituire un polo bancario interno, la concreta minaccia di una nuova acquisizione francese rimane all’orizzonte, rendendo il quadro bancario italiano ancora più instabile. In questo scenario, le banche italiane devono affrontare una vera e propria lotta per la sopravvivenza economica e strategica.