Prodi avverte: "Il ritorno di Trump porterà problemi globali, l'Europa e Israele rischiano"
2024-11-24
Autore: Maria
Un'altra dichiarazione controcorrente da Romano Prodi, ex presidente del Consiglio, che commenta il possibile secondo mandato di Donald Trump come quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti. "Non c'è dubbio che la sua elezione rifletta una certa frustrazione all'interno della società americana, con una parte degli elettori che crede di trovare nel 'macho' Trump una figura forte in grado di risolvere le divisioni interne al Paese".
Prodi critica anche l'amministrazione Biden, sostenendo che gli americani hanno percepito un fallimento nell'affrontare le problematiche economiche, in particolare l'inflazione. "I cittadini si sentono insoddisfatti e ritengono che Biden non abbia difeso sufficientemente i loro interessi economici", ha dichiarato Prodi.
Secondo l'ex premier, Trump, che può essere descritto come "inaffidabile e dannoso", rischia di compromettere non solo la democrazia negli Stati Uniti, ma anche l'equilibrio globale. Già si prevede un incremento delle tariffe doganali che, secondo Prodi, impatterà pesantemente sul bilancio delle famiglie americane, con un potenziale aggravio di 2600 dollari l'anno.
"Questo porterà a un'evidente contrazione dell’economia mondiale", ha avvertito, sottolineando che se Trump seguirà il piano annunciato, potrebbe generare un deficit di quasi sei trilioni di dollari in un decennio. Una cifra insostenibile anche per un gigante economico come gli Stati Uniti.
Inoltre, Prodi avvisa che la strategia di Trump potrebbe portare a un aumento del sostegno a Israele, a scapito dell’Ucraina, complicando ulteriormente le già delicate relazioni internazionali. "In un momento in cui l'Europa ha bisogno di unità e stabilità, la politica di Trump creerà ancora più frammentazione".
"Seguiamo attentamente questa situazione: i possibili sviluppi potrebbero avere ripercussioni devastanti non solo per gli Stati Uniti, ma per il mondo intero", conclude con preoccupazione Prodi, evocando rischi ben più ampi che superano i confini americani.