Nella notte, le forze russe hanno lanciato un attacco mirato contro le infrastrutture energetiche ucraine, utilizzando circa 100 droni e più di 90 missili, insieme a munizioni a grappolo. Questa terribile escalation è stata denunciata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky attraverso un post su Telegram.

Zelensky ha specificato: "L'obiettivo principale di questo attacco è il nostro settore energetico. I dardi russi hanno colpito in diverse regioni, causando gravi danni alle infrastrutture civili. Questa strategia rappresenta un notevole passo indietro nella ricerca della pace e della sicurezza in Europa."

Secondo notizie locali, le conseguenze di questo attacco potrebbero aggravare la già delicata situazione energetica dell'Ucraina, costringendo le autorità a razionare l'elettricità nelle prossime settimane. Inoltre, esperti di sicurezza hanno sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile aumentato uso di tattiche di guerra ibrida da parte della Russia, aumentando i focolai di tensione nella regione.

L'Unione Europea ha condannato fermamente quest'ennesimo attacco, promettendo maggiore sostegno a Kiev per affrontare la crisi energetica in corso. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, preoccupata che queste azioni possano portare a un conflitto più ampio.

In questo contesto turbolento, le prossime mosse geopolitiche diventeranno decisive per la stabilità dell'area.