Salute

L'eredità di Basaglia: un futuro incerto per la salute mentale

2024-10-12

Autore: Francesco

L'eredità di Franco Basaglia continua a suscitare riflessioni importanti e attuali, in particolare dopo trent'anni di riforme e aziendalizzazione dei servizi di salute mentale in Italia. Mentre gli ideali di comunità e accoglienza che caratterizzarono la riforma psichiatrica degli anni '70 sono messi alla prova, è fondamentale interrogarci su cosa è realmente rimasto di quel prezioso patrimonio culturale e pratico. Nonostante alcuni progressi, le regioni più virtuose come il Friuli Venezia Giulia sembrano perdere di vista queste visioni.

Sabato 12 ottobre, a Udine, si svolgerà un incontro dal titolo “L’eredità di Franco Basaglia e il futuro della salute mentale” presso la Sala Gusmani a Palazzo Antonini. In un contesto di crescente frammentazione e difficoltà, questo evento, organizzato dall'Istituto per la clinica dei legami sociali, dalla Cooperativa sociale Itaca e dal Consorzio Cosm, offrirà uno spazio per discutere le sfide e le opportunità nel campo della salute mentale.

Francesco Stoppa, psicologo e moderatore dell'evento, mette in luce le difficoltà che gli utenti e le famiglie stanno affrontando a causa della contrazione delle risorse post Covid. Le pratiche burocratiche sempre più complesse stanno penalizzando gli operatori, minando la loro motivazione e professionalità. L'incontro si propone di affrontare temi fondamentali come l’orientamento dei servizi di salute mentale e l’importanza della formazione continua per i professionisti del settore.

Una tavola rotonda esplorerà anche la partnership tra servizi pubblici e cooperazione sociale. È ancora utile parlare di unire le forze? Con relatori come Michela Vogrig, presidente di Legacoop Fvg, e Marco Bertoli, direttore del Dsm di Udine, verranno analizzate le attuali dinamiche di integrazione e collaborazione.

In un clima di rigidità e standardizzazione, è cruciale chiedersi come possiamo rimanere fedeli ai principi innovativi del pensiero di Basaglia e alla Legge 180 del 1978. Come ricorda Stoppa, la moderna segregazione non si aggrappa più alle logiche di esclusione, ma si traduce in una loro sostituzione con una generale deresponsabilizzazione dei cittadini, ridotti spesso a un ruolo passivo e consumistico.

La giornata si concluderà con interventi di esperti e riflessioni sulle possibili strade future, tracciando un percorso che, pur nel contesto di crisi attuale, possa riprendere l'eredità di un pensiero che ha cambiato profondamente il panorama della salute mentale in Italia. Se sei interessato a questo tema cruciale, non perdere l’occasione di partecipare a un evento che si preannuncia ricco di stimoli e spunti per il futuro della salute mentale.