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Rassegna Stampa dei Quotidiani del 27 Novembre: Focus sulle Tensioni in Libano e a Milano

2024-11-27

Autore: Giulia

Oggi, 27 novembre, le prime pagine dei quotidiani italiani si concentrano su eventi cruciali sia in Libano che a Milano.

In apertura, il Corriere della Sera sottolinea un importante sviluppo internazionale: "Libano, stop alla guerra", riferendosi al cessate il fuoco di 60 giorni che potrebbe portare a una tregua dopo settimane di violenze. Al centro dell'attenzione, una notizia drammatica da Milano: "Milano, rivolta per Ramy, il rischio della 'banlieue'" in riferimento ai disordini scaturiti dalla morte di un 19enne.

La Repubblica, anch'essa focalizzata sul Medioriente, riporta: "Beirut, tregua sotto le bombe", evidenziando le dichiarazioni del Presidente Biden che parla di un nuovo piano per Gaza mentre Hamas avverte che per loro la guerra continua. Riguardo ai disordini a Milano, il quotidiano afferma: "La rivolta nell'altra Milano, non chiamatela banlieue".

La Stampa menziona anche il blocco della Rai sui finanziamenti ai partiti a causa di tensioni con il Quirinale. Il Messaggero conferma il cessate il fuoco, unitamente alla notizia dei disordini a Corvetto, descritti come una "banlieue in rivolta".

La Gazzetta dello Sport e Il Corriere dello Sport, pur trattando di sport, avvisano delle emergenze anche al di fuori del campo, con l'Inter che trionfa in Champions League, mentre Tuttosport si concentra sulla vendita di due squadre e le manovre di mercato.

Il Fatto Quotidiano menziona il crescente conflitto in Ucraina e le reazioni europee alla gestione del governo di Scholz, metendo in relazione la crisi ucraina con le attuali tensioni in Medio Oriente.

Non evitano la cronaca nemmeno testate come Libero, che titola "La rivolta dei migranti, Milano a ferro e fuoco", enfatizzando l'escalation dei disordini a Corvetto.

In parallelo, il Sole 24 Ore tratta dei mercati finanziari e dei recenti sviluppi con BancoBPM e Unicredit, mentre si augura di ottenere l'ok sulla sesta rata del Pnrr da 8,7 miliardi.

Infine, notizie urgenti suggeriscono che l'Umbria è messa in allerta per eventuali proteste e disordini previsti nei prossimi giorni in relazione a questioni sociali e lavorative.

In conclusione, gli avvenimenti di oggi, uniti dalla tensione internazionale in Medio Oriente e dalle problematiche sociali interne, pongono un interrogativo fondamentale sul futuro della stabilità in Italia e nella regione.